Voglio entrare nel mondo del libro. Indossarne le vesti, riempirmi gli occhi dei suoi colori, sentir fiorire i suoi odori nei polmoni. E poi sentirne carezze e batoste sulla pelle, adrenalina e paura, avventura liquida che scorre in linee d’inchiostro.
Chiuditi nelle pagine di un libro, spegni il mondo reale. Che mondo si schiude davanti a te? Riesci a toccarlo, immaginarlo e soprattutto… scriverlo?
Tra i dilemmi di noi scrittori c’è senza dubbio la resa effettiva ed efficace del mondo narrato nei nostri racconti. Rendere bene atmosfere, sensazioni e luoghi non è per niente semplice. Infatti, non si tratta solo di mere descrizioni dettagliate o di tecniche show don’t tell, ma di luoghi e in quanto tali molto più vivi e complessi di quanto non appaia in un primo momento.
Un libro non è solo fisico, ma soprattutto mentale (del resto, diventare scrittori è un processo). Nelle righe dei nostri romanzi è proprio questa dimensione mentale che dobbiamo catturare, ma non è semplice e immediato calarsi così tanto in spazi e situazioni o leggere il mondo attraverso gli occhi dei personaggi (e non attraverso i nostri, mannaggia).
Oggi però voglio parlarvi di uno strumento molto utile per aiutare noi scrittori nella descrizione dei nostri mondi libreschi: la vision board.
Perché la vision board può aiutarti a scrivere meglio
Intanto, cos’è una vision board?
Si tratta di una bacheca visiva in cui racchiudere immagini, colori, parole chiave che rappresentano per l’appunto una visione. Può essere fisica – bella da vedersi ma forse un po’ ingombrante, purtroppo – oppure grazie agli strumenti di oggi anche digitale.
Ora che abbiamo chiarito che cos’è, passiamo al perché è utile nella nostra pratica di scrittura. Il motivo è semplice: aiuta a cristallizzare, nero su bianco, ciò che abbiamo in testa. Inoltre, la sua versatilità ci permette di crearne più di una e così di focalizzarci man mano sui diversi aspetti del nostro romanzo.
La vision board è uno strumento potente, che fa leva su tutta la nostra capacità immaginativa ed evocativa, costringendoci ad un grande lavoro di rappresentazione. Pertanto occorre utilizzarla con l’intenzione di mettere letteralmente nelle sue cornici il mondo delle nostre storie.
Una piccola suggestione per focalizzare al meglio il lavoro della moodboard.
Immaginate di dover organizzare una mostra sul mondo del vostro romanzo. Nella galleria espositiva ci sono diverse sale: a cosa le dedichereste? Cosa conterrebbe ognuna di loro? Che messaggi devono trasparire da questa mostra sul vostro libro?
“Entrai nella libreria e aspirai quel profumo di carta e magia che inspiegabilmente a nessuno era ancora venuto in mente di imbottigliare.”
– Carlos Ruiz Zafòn
Come utilizzarle nei tuoi racconti
Veniamo ora ai consigli pratici. Come possiamo concretamente utilizzare queste vision board?
1. Ambientazioni e atmosfere: dagli spazi in cui le vicende si svolgono fino alle aure che impregnano luoghi e situazioni, le vision board aggregano colori, edifici, prospettive, luce oppure ombra. Vi basterà immaginare, trovare foto e scritte che più si avvicinano all’idea nella vostra testa e metterle sulla board. Ecco creato il vostro mondo.
2. Vestiario: personalmente uno degli aspetti che trovo più difficile descrivere. In romanzi in cui anche la moda ricopre un ruolo rilevante (si pensi agli storici), con le vision board potete creare dei veri e propri armadi e avere sempre sott’occhio cosa indossare e quando.
3. Prospettive dei personaggi: e chi lo dice che uno sguardo non può essere rappresentato? L’intera fotografia si costruisce per l’appunto sugli sguardi e sulle prospettive, che di fatto rappresentano il punto di vista di chi osserva e fruisce il mondo. Anche i personaggi hanno il proprio punto di vista e rappresentarlo in una vision board vi aiuterà a renderlo più tangibile.
4. Culture e religioni: qui ritorna in parte il vestiario, ma sono soprattutto i riti a essere rappresentativi di questi due topic, o ancora il cibo, le bevande e, perché no, anche l’economia del mondo del romanzo.
5. Tecnologie e progresso: gli amanti dello steampunk amerebbero le vision board su questo argomento. Tecnologia e progresso non possono essere ignorati, ma anzi devono supportare attivamente lo svolgimento della storia. I mezzi di trasporto, le tecnologie – declinate sui vari ambiti – e in generale il progresso del mondo rappresentato possono prendere vita nella tua vision board.
6. Situazioni: quale miglior modo per descrivere delle situazioni se non avendole chiare davanti agli occhi? In particolare scene caotiche o di combattimento assumono contorni più precisi e anche qui è più facile individuare il punto di vista dei personaggi.
7. Pensieri e sentimenti: sicuramente gli elementi più astratti e pertanto difficili da rendere bene in un romanzo. Tra le moltitudini di vision board che si possono creare esistono anche le cosiddette “moodboard”, che rappresentano di fatto un mood, uno stato d’animo e quindi intrinsecamente anche un certo grado emotivo che si vuole comunicare. Raccogliete tutta la vostra sensibilità e trasformate queste moodboard nella rappresentazione concreta di pensieri e sentimenti.
Al netto di cosa possiamo rappresentare attraverso le vision board, vi lascio di seguito qualche strumento utile per crearle:
- Sample Board
- Miro
- Canva
- Adobe Spark
“L’immaginazione è l’eco vagante che solo un poeta può imprigionare nella rete di un verso.”
– Antonio Aschiarolo
Avete mai utilizzato questo strumento per focalizzare meglio la vostra scrittura? Come lo avete organizzato?